Breve fenomenologia della barba

Nel corso dei secoli, la barba ha avuto un impatto sociale non indifferente e ha segnato, epoca dopo epoca, le mode e gli usi delle popolazioni che la indossavano.

Sin dagli antichi Egizi si parla infatti di rasoi, mentre la rasatura, effettuata con strumenti e utensili rudimentali, esiste fin dall’alba dei tempi, dalla preistoria.

Anche gli antichi romani e le popolazioni greche hanno utilizzato differenti stili e tagli per esprimere un proprio status sociale che li distingueva dal resto del popolo, un simbolismo di appartenenza. Procediamo con ordine e proviamo a divertirci ripercorrendo, sinteticamente, la fenomenologia della barba nella storia.

Partendo dagli Assiri, la barba aveva un ruolo di dominanza e potere. Proprio per questo indossavano barbe lunghissime, curate nei minimi particolari e oliate con fragranze particolarissime, talvolta valorizzate anche con particolari polveri di argento ed oro, proprio perché questa esprimeva autorità.

La nascita del primo rasoio appartiene alla cultura egizia: per gli antichi Egizi il radersi aveva una valenza religiosa e igienica, dunque una grande importanza sociale. Si narra che Alessandro Magno, vanesio ad altissimi livelli, si radesse fino all’ultimo pelo per mostrare il proprio profilo in modo ineccepibile. Ma non solo: faceva radere anche i suoi condottieri, affinché l’avversario non potesse avere una presa fisica sulla loro barba.

Parlando delle civiltà classiche per antonomasia troviamo, ovviamente, i Greci e i Romani: in queste popolazioni la barba fu, come detto, un simbolo di appartenenza sociale. Secondo Nicolas Calò “L’Olimpo greco è costellato di divinità antropomorfi dotate di barbe che incutono rispetto reverenziale e timore; la barba, priorità dell’uomo, è segno della sua virilità e del potere che utilizza per sottomettere il nemico e la propria donna, facendola completamente sua”.

A Roma la barba era tanto importante che, per i giovani uomini, il primo taglio della barba era un passo importantissimo, tanto da divenire un vero e proprio rituale noto con il nome di “depositio barbae”.

Nel corso dei secoli, specie nell’epoca medievale, la barba folta fu appannaggio di saggi ed anziani, mentre nel rinascimento ci fu un vero e proprio boom del look barbuto.

La storia più moderna ha alternato differenti stili e tagli, fino ad arrivare alla totale riscoperta del baffo e della barba, come ad esempio il trend del periodo risorgimentale, in cui il pelo è diventato un simbolo di aristocrazia reale.

Arriviamo ad oggi e, come ben sappiamo, non possiamo farne più a meno.
Del resto, come si diceva nell’antichità: “uomo barbuto, sempre piaciuto!”